I consigli di lettura calcistica della settimana


>>> Il rookie (Il prossimo arrivo nella tua libreria)

C’ERA UNA VOLTA LA COPPA DELLE COPPE

di Vincenzo Paliotto – Urbone Publishing, 2020

Dici Coppa delle Coppe ed è impossibile non sentire il groppo in gola ripensando a una competizione che si è estinta un attimo prima della fine del millennio, cannnibalizzata dalla super Champions League, proprio quando il calcio ha cambiato definitivamente volto e anima. Il libro di Vincenzo Paliotto diventa così il più classico dei tuffi nei ricordi, di quelli che ti fanno tirare un sospirone rimpiangendo come si stava meglio quando si stava peggio. Proprio come aveva già fatto per l’FA Cup e la Copa Libertadores, l’autore passa in rassegna ogni singolo protagonista e celebra ogni storia di una manifestazione entrata nell’immaginario collettivo e divenuta simbolo di un calcio perduto. In C’era una volta la Coppa delle Coppe non manca nulla ed è un’occasione unica per ricordare tanto il Barcellona di Ronaldo quanto la Dinamo Tblisi di Kipiani. Ma è anche un viaggio ai confini dell’impero, alla riscoperta di squadre dimenticate come lo Jeunesse Hautcharge e del Roops, di epiche rimonte come quella messa a segno dal Bayer Uerdingen, di cannonieri del calibro di Rensenbrink e altri meno conosciuti come il recordman Milanov, di derby fratricida e di clamorosi giant killing. Insomma, di tutti i momenti magici che la Coppa delle Coppe ha saputo regalarci in quasi quarant’anni di storia.


>>> L’underdog (Il libro che ti sorprenderà)

ALFREDO DI STEFANO

di Vincenzo Lacerenza – Urbone Publishing, 2016

Una classifica del magazine inglese Four Four Two l’ha piazzato al quarto posto tra i giocatori di ogni epoca, eppure nessuno aveva pensato di raccontare in italiano la straordinaria vita di Alfredo Di Stefano, giocatore totale di River Plate e Real Madrid, nonostante fosse stato lui stesso a narrarla nella sua celebre autobiografia (mai tradotta nella nostra lingua) Gracias, Vieja. A colmare questo buco ci ha pensato Vincenzo Lacerenza, autore del prezioso blog Calcio Fuori Moda, che ha ripercorso la storia della Saeta Rubia dalla sua nascita alla Boca di Buenos Aires al tramonto di una carriera straordinaria conclusa con la maglia dell’Espanyol, dopo aver mietuto trionfi con la casacca biancorossa del River e della Casa Blanca. Non manca nulla, neppure l’esperienza dell’argentino in Colombia dove fu rapito dai guerriglieri venezuelani dellle Faln o la guerra fredda messa in atto da Bernabeu per superare la concorrenza del Barcellona e portarlo nella capitale spagnola. La favola di una delle icone del Novecento prende vita pagina dopo pagina, in un libro ben scritto ed estremamente documentato.


>>> L’hall of famer (Il classico intramontabile)

ROSA DI FUOCO

di Emilio Marrese – Pendragon, 2010

Non è mai facile fondere il pallone con i gialli. Ci riesce però molto bene Emilio Marrese, in questo romanzo con forti venature calcistiche ambientato nella Barcellona di Montalban e del centravanti ucciso verso sera. L’autore ambienta la sua storia nel 1937, nella città divisa tra comunisti e anarchici in piena Guerra Civile. È lì che viene trovata una donna terribilmente strangolata, nella casa di un noto calciatore di un Barça minacciata dal fallimento e dall’ombra sempre più incombente del Franchismo che ha già eliminato in un’imboscata il Presidente blaugrana Josep Sunyol i Garriga. Settant’anni dopo a indagare su quel crimine sono due ragazzi all’apparenza diversissimi e invece molto più simili e vicini di quanto credano. Sono loro a fare luce sulla verità e a scoprire la malinconica storia di quella formidabile truppa di campioni culé costretti a fuggire in Messico per una tournée che permettesse la sopravvivenza del club e dal quale in molti decideranno di non tornare più a casa per sfuggire dagli orrori di una guerra fratricida e dalle pallottole del Frente Nacional.


>>> Il must have (Un grande libro, analizzato nei dettagli)

LE NOSTRE NOTTI MAGICHE

di Furio ZaraBaldini-Castoldi, 2020

Monet applicato a Italia 90. Il libro di calcio che Furio Zara dedica al Mondiale italiano di trent’anni fa è un ritratto impressionista, in cui l’autore è fenomenale a catturare le sensazioni di quella kermesse agrodolce. 

Italia 90 è stato un torneo dominato dai corpi e dai volti, dalle lunghissime gambe di Alba Parietti che pendevano da uno sgabello piazzato in mezzo allo studio di Galagol e dal busto danzante di Roger Milla davanti a una bandierina, dagli occhi spiritati di Totò Schillaci, dalle lacrime di Gazza Gascoigne e dalle labbra serrate di Maradona livido di rabbia sul prato dell’Olimpico. Espressioni che Zara fa rivivere a generose sorsate insieme agli hoolingans e al malaffare, al giornalismo trash di Biscardi e a quello comico della Gialappa’s, alla splendida e perdente Jugoslavia che stava per eclissarsi per sempre, alle deludenti Olanda e Brasile, ai voli di Nkono e alle uscite palla al piede di Higuita. 

Frammenti di ricordi girano a zonzo in maniera apparentemente casuale tra le pagine di questo godibile libricino che tradisce l’affetto e la nostalgia, sana e autentica, verso un calcio e soprattutto un’epoca ormai irrimediabilmente perduta. Polaroid riemerse da uno scatolone e rese dolci da uno stile di scrittura ironico e stordente. Per scoprire, caso mai ce ne fosse bisogno, che quelle Notti Magiche non hanno mai smesso di essere magiche anche se il mondo che c’era stato promesso è svanito senza lasciare traccia.

“Quelle notti non hanno mai smesso di essere magiche. Vale per me, ma credo valga per tutti voi… Chiedete in giro: a distanza di trent’anni non abbiamo ancora capito se è stata una mezza vittoria o una mezza sconfitta. È una cosa strana, persino commovente. Celebriamo un trionfo che non c’è stato, abbiamo nostalgia di un futuro che non abbiamo vissuto”.

“Il corpo di Totò è quello ddell’animale in fuga, braccato da una vita contraria… I gol di Totò sono scariche elettriche che attraversano il cielo delle Notti magiche. Ogni pallone che finisce in rete, è una dolce epilessia che si placa… Gli occhi perennemente spiritati trasmettono sorpresa. La sua: che ci faccio io qui? Ma anche la nostra: che ci fa lui lì? L’eloquio inciampa a ogni pensiero, la grammatica si inarca come un portiere in volo. Dopo ogni gol Totò vuole salutare Arrrrrita, la moglie, la bionda Rita Bonaccorso”.

“Di Italia 90 Higuita è stato un protagonista assoluto. È un tipo bizzarro già dal fisico. È tracagnotto, tende alla pinguedine, tiene gambe corte e tozze da clown, lo caratterizza una cascata di capelli ricci che gli incornicia un viso gonfio, da rana; un volto da caratterista che avrebbe funzionato in Narcos, la serie. Indossa casacche coloratissime, che vanno dal viola al rosa fucsia. A vederlo da lontano sembra un quadro pasticciato da un bambino a cui sono stati dati in mano dieci colori diversi”.


#BookClub

Condivisione è il concetto alla base di un book club e ovviamente il nostro book club calcistico non fa eccezione. Ogni mese sceglieremo un libro da leggere insieme a voi. Il 22 Marzo 2021 alle ore 21.00 daremo vita a un evento live streaming dove poter discuterne e confrontarci, in piena libertà. Strada facendo vi forniremo tutte le informazioni per collegarvi e dare vita alle nostre riflessioni. Intanto buona lettura con il primo libro del Book Club: La caduta dei Campioni de L’Ultimo Uomo.

Se ancora non lo avete letto, fatelo prima del prossimo evento Book Club di Marzo (il 22 Marzo 2021 alle ore 21.00) così da potere condividere tutti assieme le riflessione su questo testo.

ECCO L’EVENTO FACEBOOK CON TUTTE LE INFORMAZIONI: http://bit.ly/offsidebookclub02

LA CADUTA DEI CAMPIONI

di L’Ultimo Uomo Einaudi, 2020

C’è chi ha un brutto carattere e litiga con tutti, compagni, allenatori e tifosi; chi ha un’attrazione fatale per le bravate e l’alcol; chi è emotivo e non sa gestire la tensione; chi invece deve fare i conti con una carriera tormentata dagli infortuni o da circostanze sfavorevoli: al centro di questo libro ci sono le traiettorie di dieci promesse dello sport che hanno sprecato o svilito la propria classe cristallina, raccogliendo molto meno di quanto avrebbero potuto

Le cose belle si fanno sempre un po’ attendere … Come un gol al novantesimo

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