Dopo una settimana di pausa, Off the Post torna in versione extra large. Dalla Grecia 2004 al Brasile 2002, da Michele Cossato a Martin Palermo, ecco dieci articoli calcistici semplicemente da applausi.

Quello del 2002 fu un Mondiale controverso, ma con un epilogo leggendario. Su La Notizia Sportiva lo ricorda Stefano Ravaglia.

Una storia fuori dai canoni quella di Michele Di Piedi, un Gulliver del pallone. Ce la fa scoprire Emilio Scibona in un pezzo splendido su Qunta Stories.
Con lui in campo nel 1974 l’Olanda avrebbe battuto la Germania nella finale del Mondiale. Questo è il pensiero del diretto interessato Willi Lippens, personaggio unico narrato da Roberto Brambilla su L’Angolo di Fritz Walter.
È il 1988 e Camerun e Nigeria si sfidano per il monopolio del Continente Nero. Una sfida che riporta alla luce Giovanni Fasani su Calcio Africano.

Forse non tutti si ricordano di Michele Cossato. Questo però non vale per i veronesi che all’attaccante devono una storica salvezza, come ricorda Francesco Andreose su Non chiamateli provinciali.

Da non perdere il ritratto di Valentina Giacinti e la riflessione sul calcio femminile pubblicato da Il bello, il brutto e il cattivo, blog di calcio e cinema di Emiliano Dal Toso.
Passano gli anni, eppure i tre rigori sbagliati da Martin Palermo in quell’Argentina – Colombia resta un momento di culto. Un momento folle raccontato da Rivista Undici.

È stata la finale dell’ultima Copa America, ma anche una sfida che ha spesso regalato grande spettacolo. Su Footbola Francesco Domenighini sceglie i cinque Brasile-Peru’ più belli della storia.

Sono passati quindici anni dall’incredibile vittoria europea della Grecia. Su Corriere.it è Emanuele Giulianelli ha riportare alla mente i grandi protagonisti di quell’impresa.

 

10 Kipiani e il trionfo del calcio sovietico
È il 1981 e Dinamo Tbilisi e Carl Zeiss Jena si giocano la finale di Coppa delle Coppe in Germania Ovest. Una sfida che non può essere come le altre che Remo Gandolfi narra su Calciomercato.com.

Le cose belle si fanno sempre un po’ attendere … Come un gol al novantesimo

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