di Pete Holmes – The Conversation, 25/6/2021

Traduzione di Gezim Qadraku

Gareth Southgate potrebbe ancora diventare il manager di maggior successo di sempre della nazionale maschile inglese di calcio. Con un bottino finora di 36 vittorie e 11 pareggi dalle sue 57 partite in carica, si classifica più in alto di quasi tutti i suoi predecessori.

Ciò che manca davvero è la vittoria di un torneo importante – solo Sir Alf Ramsey, nel 1966, ha fatto meglio dell’apparizione di Southgate in semifinale nella Coppa del Mondo 2018.

E mentre alcuni tifosi rimangono critici, i giocatori di Southgate sembrano sostenerlo in modo genuino e unanime. Il centrocampista Phil Foden, che a 21 anni ha già vinto tre volte la Premier League con il Manchester City e la Coppa del Mondo under 17 nel 2017, ha detto dell’allenatore della nazionale:

«È un grande allenatore – lavorando con lui ogni giorno si vede com’è fatto. È sempre pronto a difendere i suoi giocatori e credo che le sue tattiche siano ottime, quindi tutte queste persone negative non sanno di cosa parlano.»

Southgate ha goduto di un sostegno simile da altri giocatori sin dal 2016, quando ha vinto due delle sue quattro partite mentre era ancora un traghettatore, pareggiandone altrettante. E la federcalcio inglese, consapevole del suo precedente lavoro con l’Inghilterra under 21, ha ascoltato i giocatori, premiando Southgate con un contratto di quattro anni. Questo è stato poi esteso fino alla prossima Coppa del Mondo nel 2022, rendendolo uno dei manager più longevi d’Inghilterra e del calcio mondiale.

Southgate stesso ha detto che il suo stile di allenamento si concentra sulla persona prima del calciatore, prevede una comunicazione regolare, ascoltando più che parlando, e dando la possibilità ai suoi giocatori di prendere decisioni importanti. Come tale, il suo approccio sembra essere in linea con l’empowering coaching, un concetto sviluppato dall’esperto motivazionale Joan Duda.

Basato su molti anni di ricerca, l’empowering coaching comporta una condivisione del controllo tra il leader e la sua squadra. Incoraggia il pensiero individuale e di squadra, la responsabilità personale, la libertà di scegliere, la comunicazione a due vie e l’attenzione al miglioramento personale.

Fai la maggior parte di queste cose in maniera corretta, dice la teoria, e i risultati arriveranno da soli. Sia nello sport che negli affari, un obiettivo chiave è rappresentato da una forza lavoro più felice, più autonoma e meglio motivata. Al momento in cui scrivo, sembra certamente funzionare per Southgate.

Obiettivi condivisi

L’empowering coaching sembra condividere somiglianze con la transformational leadership, uno stile di leadership che permette ai membri della squadra di lavorare con il loro leader, o manager, per aiutare a raggiungere gli obiettivi, e richiede qualità personali del leader come cura, fiducia e sostegno. La lettera aperta di Southgate ai tifosi, che include un appello alla solidarietà in vista del torneo Euro 2020, dà certamente l’impressione che questo sia il suo stile.

Un tale approccio sembra essere in netto contrasto con alcuni manager di calcio di grande successo degli ultimi decenni, tra cui Sir Alex Ferguson e l’autoproclamato “Special One”, Jose Mourinho. È famoso l’incidente di Ferguson, quando calciò uno scarpino nello spogliatoio del Manchester United dopo una sconfitta in FA Cup contro l’Arsenal che obbligò David Beckham a dei punti di sutura sopra l’occhio per curare la ferita. Era anche ben noto per il suo trattamento “asciugacapelli”, che consisteva nell’urlare in faccia ai giocatori se riteneva che non stessero giocando bene.

Mourinho è stato forse un po’ più delicato nel mostrare il suo potere, accusato di ridicolizzare i giocatori davanti ai media o di costringerli ad allenarsi con le riserve o con le giovanili, come è stato nel caso di Luke Shaw, ora un titolare dell’Inghilterra.

Ma il mondo è un posto diverso nel 2021, e gli approcci alla leadership e alla gestione si sono evoluti. I giorni in cui i manager di calcio e i dirigenti d’azienda urlavano pubblicamente e apertamente contro i loro giocatori, o dipendenti, potrebbero ormai far parte del passato.

Se l’approccio più moderno di Southgate porterà a un trofeo importante per l’Inghilterra rimane da vedere, naturalmente. Ma il suo stile di gestione, guidato dalla crescente conoscenza della motivazione e delle prestazioni, si spera diventerà la norma – non solo nel calcio, ma in altri sport e nel mondo del lavoro. E questo conterebbe davvero come una grande vittoria.

Le cose belle si fanno sempre un po’ attendere … Come un gol al novantesimo

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