di Juan Stanisci – Lástima a nadie, maestro (Argentina) – 24/03/2021

https://lastimaanadiemaestro.com/2021/03/24/los-desaparecidos-vuelven-a-sus-clubes/

Traduzione di Andrea Meccia

Racing, Boca, River e Argentinos Juniors si uniscono a Banfield, Club Ferro Carril Oeste, Gimnasia y Esgrima La Plata, Estudiantes, Rosario Central e Talleres de Remedos de Escalada, nella restituzione dello status di Socio ai Detenuti Desaparecidos. Un modo per mantenere viva la memoria collettiva attraverso i club.

In principio è stato il Banfield. Nel giro di poco si sono uniti Club Ferro Carril Oeste e Talleres de Remedios de Escalada. Gimnasia y Esgrima La Plata e Estudiantes hanno seguito la scia. Poi è stato il turno del Rosario Central. Pochi giorni fa Argentinos Juniors, Racing, Boca e River (questi ultimi due club in maniera congiunta), hanno diffuso la notizia che reintegreranno i propri “Socixs Detenidxs Desaparecidxs” durante l’ultima Dittatura Civico-Militare.

Nella stragrande maggioranza dei casi il progetto prende forma per iniziativa di un gruppo di soci e socie o dell’ufficio Diritti Umani dei club. Nel caso del Banfield, tutto è iniziato da un gruppo che poi si è unito al club. «Noi abbiamo dato il via alla cosa come Collettivo Banfield per i Diritti Umani e subito dopo direttamente come area dei Diritti Umani del club. All’inizio del 2019 abbiamo lanciato una campagna affinché tutti coloro che avessero notizie di soci e socie scomparsi o che fossero state vittime del terrorismo di Stato, si facessero avanti per fornire informazioni», ha raccontato Sergio Smietniansky, membro di “Banfield per i Diritti Umani”, in un’intervista realizzata da Todo Banfield (Estación Quince Cincuenta). Nel caso del Gimnasia y Esgrima La Plata l’iniziativa è partita dal Frente Popular Gimnasista

Nel club della Città di Buenos Aires il progetto è stato sostenuto dalla Sottocommissione dei Diritti Umani del Ferro Carril Oeste.

In tutti i casi la restituzione è vincolata a una reinterpretazione degli statuti dei club. «Si è commesso un errore amministrativo e storico nell’aver cancellato l’iscrizione di queste persone» ha spiegato Smietniansky nel momento in cui il Banfield ha iniziato questo percorso. «Capiamo che i desaparecidos non rientrano in nessuna di queste casistiche (quelle previste affinché un socio perda il suo status) perché né vi hanno rinunciato in forma ufficiale né a causa di una motivata espulsione» ha raccontato Fernanda Raimundi per il caso del Gimnasia y Esgrima La Plata. Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia il comunicato del Racing Club: «La situazione amministrativa di soci e socie detenidos/as-desaparecidos/as non è spiegabile attraverso nessuna delle cause di esclusione previste nello statuto». Per questo è necessario che i club modifichino i propri statuti, con l’obiettivo di utilizzare la categoria di “Socix Detenidx Desaparecidx”.

La restituzione degli abbonamenti e la condizione di socio o socia, non è semplicemente un atto di memoria collettiva, è anche l’accettazione del fatto che i club appartengono ai soci. «La certezza dell’esistenza dei soci e delle socie – ovvero dei membri legali e legittimi dell’istituzione – scomparsi a causa del piano sistematico di sterminio portato avanti, in lungo e in largo, sul territorio nazionale porta a una innegabile conclusione: il Racing non solo non è stato estraneo all’orrore che ha sofferto l’Argentina in quegli anni ma ha anche perso una porzione della propria comunità a causa del terrore genocida», spiega il comunicato diffuso da La Academia sul proprio sito web.

La proposta è stata formulata da un gruppo di soci che hanno inviato una lettera al club. «Questa idea è nata un anno fa», ci racconta Carlos Krug, fratello di Alberto ancora oggi desaparecido. «Ci siamo uniti in cinque-sei persone a casa di un compagno, grazie a Julián». Julián è Scher, l’autore di Los desaparecidos de Racing, un’inchiesta che raccoglie la storia di undici tifosi desaparecidos de La Academia.

Il libro ha scatenato un putiferio per ciò che riguarda il tema Fútbol y Derechos Humanos, Calcio e Diritti Umani. In una delle presentazioni del libro è nata la prima idea di formare un Coordinamento dei Diritti Umani del Calcio Argentino, organizzazione che raccoglie un gran numero di club. Il volume Los desaparecidos de Racing entra nel cospicuo numero di inchieste, scientifiche o giornalistiche, che cercano di modificare la realtà attraverso la propria divulgazione. Rodolfo Walsh era convinto che l’arte dovesse servire proprio a questo scopo. «Non concepisco oggi l’arte se non legata direttamente alla politica, con la situazione che si vive in un dato Paese» raccontò proprio Walsh a Ricardo Piglia in una intervista del 1970. Era alla costante ricerca di una scrittura capace di «prendere direttamente posizione nella realtà potendo influire su di essa». «Puoi utilizzare la macchina da scrivere per produrre risultati tangibili (…) con ogni macchina da scrivere e un pezzo di carta puoi mobilitare la gente in una forma neanche immaginabile», proseguiva ancora Walsh.

Los desaparecidos de Racing porta avanti questo tipo di tradizione. La sua pubblicazione è stata fondamentale per le prese di posizione assunte oggi dai club. «Non potrei mai dire che il libro abbia dato origine, sostenuto o accelerato il legame tra calcio e memoria. Questo moto era già in azione e il libro è salito su un treno che marciava giorno dopo giorno sempre più veloce», mi racconta Julián Scher. In realtà la comparsa del libro ha dato vita a due conseguenze inequivocabili: la formazione del Coordinamento e poter riunire i familiari dei socixs detenidxs desaparecidxs. La letteratura al servizio della trasformazione della realtà.

«Quando ho scritto il libro non immaginavo niente di tutto ciò che sarebbe poi successo, a malapena avevamo la speranza di incontrare undici storie di tifosi detenidos desaparecidos per poter mettere su una squadra di tifosi del Racing vittime del genocidio». Tra quegli undici tifosi vi è Roberto Santoro, militante dell’Esercito Rivoluzionario del Popolo (Erp) e poeta, che scrisse: «Vi chiedo di ricordare, di condividere ciò che si sa». È ciò di cui fanno richiesta oggi Boca, River, Racing e i club che si aggiungono a questo elenco. Affinché, come si augurava Walsh, la memoria collettiva possa modificare il tangibile, la realtà. Perché questi atti di riconoscimento non hanno un semplice valore simbolico. Vuol dire che i club procederanno alla ricostruzione delle storie dei propri soci.

L’Argentinos Juniors, al di là del “risarcimento storico”, ha elaborato attraverso la Sottocommissione dei Diritti Umani un documento di 37 pagine in cui si racconta la storia di sette socixs detenidxs desaparecidxs. Sono Gregorio Nachman, Guillermo Moralli, Ernesto “Jaio” Szerzewiz, Horacio Moreira, Américo Marchetti, Néstor Sammartino e il documentarista Raymundo Gleyzer.

«Sono orgoglioso che mio fratello torni a essere socio a vita del Racing», racconta con emozione Carlos Krug. «Rosa Moltedo, mamma di Alberto Krug, ha continuato a pagare la quota di suo figlio con la speranza che un giorno facesse ritorno e potesse così mettere di nuovo piede allo stadio Cilindro», ha ricordato Ezequiel Scher, fratello di Julián, in “Prepárense para perder”, la newsletter che scrive per Cenital

È solo una delle tante storie raccolte ne Los desaparecidos de Racing, nel documento elaborato dall’Argentinos Juniors o nei racconti dei familiari che bussano alle porte dei club in cerca di un riconoscimento dei desaparecidos. «Adesso, con l’accordo tra i tre grandi club, questa iniziativa godrà di una grande risonanza» è convinto Krug. Boca, River e Racing stanno avviando il processo di ricerca dei soci e delle socie. Basta scrivere ai loro indirizzi e-mail.

«Non si può cambiare l’orizzonte alla nostalgia» ha scritto Roberto Santoro. Ciò che possiamo fare è mantenere viva la memoria. «Quando torna el desaparecido?» si domandava Rubén Blades e il coro rispondeva: «Ogni volta che lo trasporta il pensiero». 

Se questo pensiero è collettivo, la memoria non si potrà mai più cancellare.

Le cose belle si fanno sempre un po’ attendere … Come un gol al novantesimo

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