Articolo originale di Enzo Navarra

«Ero un bambino di dieci anni a Cefalonia e i nostri genitori ci davano una dracma per comprare il giornale ogni settimana. In questo primo giornale che mi sono comprato, nel 1935, c’era una foto dell’Olympiakos con i cinque fratelli Andrianopoulos, Vazos, Symeonidis e altri. Sarà stata la maglia rossa ma sono diventato un tifoso dell’Olympiakos da quel preciso momento. Come sapete, ho cambiato molti partiti – e me ne hanno fatto una colpa – ma l’Olympiakos non lo cambio. Uno nasce e muore con i suoi colori».

Lo scorso 2 settembre il grande compositore greco Mikis Theodorakis si è spento all’età di 96 anni: l’autore di colonne sonore entrate nell’immaginario comune come quelle dei film Zorba il greco [il famoso sirtaki è stato composto proprio per questa pellicola, N.d.R] e Z – L’orgia del potere era un appassionato di calcio, anzi lo adorava.

Il 19 dicembre 2003 era stata organizzata una serata in suo onore all’albergo Hilton di Atene, con più di 50 calciatori greci e Mikis era felice come un bambino piccolo davanti a una vetrina piena di giocattoli.

«Se mi dicessero oggi di avere un appuntamento con Beethoven, Schumann, Wagner e Berlioz non sarei così felice come stasera. Non avrei mai immaginato di incontrare Leonidas Andrianopoulos [leggendario attaccante dell’Olympiakos tra gli anni Venti e Trenta, N.d.R] e addirittura averlo accanto a me. È tra i regali più grandi che io abbia mai ricevuto».

«A Makronissos eravamo divisi tra tifosi dell’Olympiakos e del Panathinaikos, ma tutti combattevamo per i nostri ideali. Spesso si sottovaluta il calcio, mentre si tratta di una delle fondamenta di una società. Prima giochi a calcio e scegli la tua squadra del cuore e poi diventi medico, avvocato o qualsiasi altra professione o partito. Il popolo greco vive per il calcio. La sua squadra rappresenta gli ideali, la visione, la sua fede. I calciatori sono idoli legati ai propri sogni: un po’ come gli eroi del 1821 [anno dell’inizio della Rivoluzione greca per la liberazione dall’Impero ottomano, N.d.R]. Io avevo due “difetti”: ero sia calciofilo che di sinistra».

Non solo Olympiakos: Mikis Theodorakis è stato presente, anche indirettamente, nelle tappe più importanti della storia recente della Nazionale greca. E le ripercorriamo con tre date.

Sabato 11 ottobre 2003.
La Grecia ospita al Leoforos Alexandras di Atene l’Irlanda del Nord nella partita decisiva per la qualificazione all’Europeo lusitano dell’anno successivo. Mikis è presente nella tribuna d’onore perché presenta il suo inno per la Nazionale greca, un suo regalo al movimento ellenico del pallone. La Grecia batte di misura i nordirlandesi con un rigore di Tsiartas e ottiene il pass per il Portogallo.

Mercoledì 30 giugno 2004.
È il giorno prima della semifinale dell’Europeo contro la Repubblica Ceca e Mikis manda un messaggio alla squadra di Otto Rehhagel: «Il pensiero di tutti noi è con voi. Il pensiero, l’amore e le speranze di tutti i greci. Nella partita di domani tutti sappiamo che vi porterete un peso enorme sulle spalle. Siamo però sicuri che, come avete fatto fin qui, trasformerete questo fattore negativo e trionferete. Siete capaci. Credeteci come tutti noi crediamo in voi». Il silver gol di Dellas spedisce la Grecia in finale di un torneo che poi sapete tutti come è finito.

Mercoledì 8 settembre 2021.
Grecia-Svezia, la prima partita in casa della Nazionale dopo la sua scomparsa. Si è tenuto un minuto di raccoglimento in suo onore ed è stato molto particolare. Il silenzio assoluto dell’Olimpico di Atene squarciato dalle note del sirtaki di Zorba, il greco dagli altoparlanti crea un’atmosfera magica attorno alla Nazionale, che batte per 2-1 gli scandinavi, cominciando la sua difficile rincorsa al Mondiale qatariota.

Mikis il calciofilo ha nuovamente portato fortuna.

Le cose belle si fanno sempre un po’ attendere … Come un gol al novantesimo

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