Quando nell’agosto 1990 l’Oberliga iniziò, la Germania era ancora divisa. Alla fine della stagione, l’FC Hansa Rostock fu per la prima e ultima volta campione di un paese che non esisteva più. Mentre altri club sono successivamente crollati, l’Hansa è diventato il club orientale di maggior successo dopo la riunificazione.

Ballesterer, 12/08/2021

https://ballesterer.at/2021/08/11/bluehende-mannschaften/

Traduzione di Gezim Qadraku

Se la storia di un club è più idonea all’epica o alla tragedia dipende spesso dalla prospettiva e dal momento nel quale la si osserva. In questa domenica di maggio 2021 intorno alle ore 16, sembra che l’FC Hansa Rostock aggiunga un altro fallimento alla sua cronaca piena di vicissitudini. Molti dei circa 600 tifosi sembrano aspettarsi che le cose vadano male anche questa volta. All’interno dell’Ostseestadion, la squadra fatica per quasi 90 minuti a scardinare la difesa dello Zwickau [FSV Zwickau, squadra tedesca che milita nella 3.Liga, l’equivalente della serie c italiana, N.d.T].  Fuori, i sostenitori sono incollati alla radio. Ancora una volta l’Hansa attacca, un passaggio nello spazio aperto – «E chi c’è lì?» grida il commentatore. «Nessuno!» Decine di mani si stringono alle barricate in un gemito generale.

«Nessuno», ripete “Locher”, che sta un po’ in disparte. «Questo è il tipico Hansa. Ci si abitua». “Locher”, un uomo tarchiato con la testa rasata e il fare di qualcuno che non si arrabbia facilmente, sta qui dagli anni ’80. «Sono un tifoso dell’Hansa», dice, spiegando le sue ragioni in modo tanto chiaro quanto disarmante: «Non sono tanto interessato al successo.» Eppure ha visto l’Hansa vincere, nel 1991 per la prima volta, il campionato e la Coppa di una DDR già in declino; come l’Hansa ha giocato in Bundesliga per dieci anni dalla metà degli anni ’90 ed è diventato il club tedesco orientale di maggior successo nella Germania riunificata. Ma tutto questo è lontano e non conta prima del fischio iniziale di questa 36esima giornata della terza divisione. La partita contro l’FSV Zwickau è speciale perché unisce in sé l’inizio e la fine del calcio della DDR. È il duello tra il primo campione contro l’ultimo: lo ZSG Horch Zwickau vinse il titolo nel 1950, l’FC Hansa Rostock 41 anni dopo. Ci sono 400 chilometri tra le due città, che coprono l’intera estensione del paese scomparso. Eppure, in fondo, è un derby. Perché una volta solo 30 chilometri separavano i due club.

Empor sul mare

Le radici dell’Hansa Rostock si trovano in Sassonia, più precisamente a Lauter, una città di 8.000 abitanti, a sud-est di Zwickau. Per promuovere lo sport , la DDR fondò nel 1954 dei club sportivi nei singoli distretti. Questi furono assegnati a vari sponsor come fabbriche, sindacati e ministeri. L’organizzazione sportiva Empor era subordinata al commercio e all’industria alimentare ed era supportata dal conglomerato ittico di Rostock, la più grande città portuale del paese.

Con l’Ostseestadion appena costruito, significava avere a disposizione uno stadio da 18.000 spettatori. Quello che mancava era una squadra di calcio. La migliore squadra dell’Empor, il BSG Empor Lauter, giocava 400 chilometri più a sud nei Monti Metalliferi e sorprendentemente guidava l’Oberliga. Poiché i club erano raggruppati nel sud della repubblica e non c’era nessuna squadra dell’Oberliga a nord di Berlino, l’Empor Lauter fu semplicemente trasferito sulla costa durante la stagione.

Inizialmente diversi giocatori si rifiutarono, anche i cittadini di Lauter protestarono, ma nel novembre 1954 dodici calciatori e l’allenatore si trasferirono al nord e da allora giocarono come Empor Rostock. Alla prima partita in casa – uno 0:0 contro il neopromosso Chemie Karl-Marx-Stadt – assistirono 17.000 spettatori: “Rostock era onestamente entusiasta dei suoi nuovi novelli”, scrisse Die Neue Fußball-Woche (rivista settimanale sportiva della DDR). «Nonostante tutte le profezie di sventura, la nuova squadra dell’Empor ha guadagnato un punto fermo a Rostock e non sta nemmeno pensando di iniziare con il piede sbagliato nella sua nuova casa».

«Puzzava di wurstel, alcol e vomito».

“Eisern”, tifoso dell’Hansa

Alla fine della stagione la squadra arrivò nona e raggiunse la finale della Coppa FDGB [coppa nazionale della DDR, N.d.T]. Il Rostock terminò la stagione successiva al secondo posto, retrocesse un anno dopo e fu immediatamente promosso di nuovo. In seguito, la squadra si affermò nell’Oberliga e si guadagnò la reputazione di eterna seconda classificata, terminando seconda in campionato per tre volte di fila e perdendo altre due finali di Coppa.

Sotto una nuova bandiera, verso vecchie sponde

A metà degli anni ’60, la successiva ristrutturazione interessò i club da Rostock a Zwickau. Il calcio della DDR era in crisi e poco competitivo a livello internazionale. Il livello di gioco stagnava. Dall’altra parte della cortina di ferro, la Bundesliga era stata fondata nel 1963 e i club della Germania occidentale celebravano i loro primi successi internazionali. Per non perdere il contatto prima della Coppa del Mondo del 1974 in Germania Ovest, le sezioni di calcio furono separate dai club sportivi esistenti. Ci doveva essere un club appositamente promosso per ogni distretto. Il primo fu fondato il 22 dicembre 1965 con il 1° FC Magdeburg. Una settimana dopo, il 28 dicembre, l’FC Hansa Rostock emerse dall’SC Empor. Lo sponsor era il Kombinat Seeverkehr und Hafenwirtschaft [conglomerato di trasporto marittimo e industria portuale, N.d.T], dove i giocatori erano impiegati.

Il nuovo sistema diede gradualmente i suoi frutti. Nel 1974, il Magdeburgo vinse la Coppa delle Coppe, nello stesso anno la Germania dell’Est sconfisse il suo grande rivale, la Germania Ovest per 1-0 nella fase a gironi della Coppa del Mondo. Due anni dopo, la squadra olimpica vinse la medaglia d’oro a Montreal. Solo a Rostock il successo non si concretizzò del tutto. L’Hansa perse altre due finali di Coppa e fu retrocesso e promosso quattro volte fino al 1986. E ogni volta il club perse giocatori importanti. Come il capocannoniere Joachim Streich, che si trasferì al Magdeburgo nel 1975, e Thomas Doll, che andò al BFC Dynamo nel 1986.

Tanti tifosi, nessun titolo

Mentre Streich e Doll collezionavano titoli con i loro nuovi club, l’Hansa poteva almeno essere sicuro del supporto dei suoi tifosi. In termini sportivi, la squadra oscillava tra l’Oberliga e il campionato di seconda divisione della DDR, ma in termini di numero di spettatori, il club di solito finiva nei primi posti, spesso direttamente dietro la Dynamo Dresda, che attirava una grande folla.
«In termini di numero di spettatori abbiamo sempre detto la nostra», dice il tifoso “Eisern” a margine della partita di Zwickau. “Eisern”, un uomo spigoloso sulla cinquantina, con una giacca di pelle e un berretto di Castro, va all’Ostseestadion da quando aveva sei anni. Il suo ricordo più vecchio è del novembre 1980, una vittoria per 6:2 contro la Stahl Riesa: «Puzzava di wurstel, alcool e vomito».

Le cose belle si fanno sempre un po’ attendere … Come un gol al novantesimo

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