Voetbal International – n. 38 – 24 settembre 1983

Traduzione dell’Ing. Gianfilippo Riontino 

Quando nella tarda primavera del 1983 Ton Harmsen congeda Johan Cruijff non rinnovandogli il contratto, pochi hanno la percezione che questo gesto rappresenti il vero spartiacque della storia recente dell’Ajax. La rottura definitiva con un passato pur glorioso, ma diventato troppo ingombrante, traccia una nuova direzione nella vita del club, indirizzandolo su una strada che lo porterà nel breve a raccogliere soddisfazioni in Europa già nel 1987 con la vittoria nella Coppa delle Coppe fino al completamento del lavoro con il ciclo dell’Ajax di Van Gaal nel 1995. Nel settembre del 1983 Aad de Mos si trova per le mani un manipolo di giovani, tra cui un esuberante Marco van Basten, un acerbo ma promettente Ronald Koeman, un tuttofare creolo che diventerà famoso nel Milan (Frank Rijkaard) e un funambolo fantasioso che risponde al nome di Gerald Vanenburg. Su questi giocatori costruisce il telaio di una formazione che inizia ad impressionare per la mentalità spiccatamente offensiva e sempre alla ricerca del risultato attraverso il gioco. Aad de Mos non farà in tempo a completare la sua opera, in quanto verrà esonerato su richiesta dei giocatori per i suoi metodi poco ortodossi, ma lascia in eredità al club una delle vittorie più eclatanti contro i rivali di sempre del Feyenoord.

Quando l’Ajax aveva già raggiunto il 6-2 di domenica pomeriggio e la disfatta di Rotterdam iniziava a prendere forma, il presidente dell’Olimpico di Amsterdam ha approfittato di un momento morto della partita per confortare i tifosi del Feyenoord presenti segnalando che lo Sparta Rotterdam era in vantaggio per 5-0 contro l’Utrecht. Quell’annuncio si è un po’ perso nel brusio. Inoltre, gli sviluppi successivi ad Amsterdam sono stati abbastanza incredibili.

Quindici minuti dopo l’Ajax ha sferrato il colpo letale dell’8-2 e si è scoperto che Barry Hughes [allenatore dell’Utrecht e nelle scorse stagioni allo Sparta, N.d.T] contemporaneamente era stato affondato al Het Kasteel di Rotterdam con un perentorio 6-1 dagli stessi giovani di cui non gli importava molto circa un anno fa. Questi due risultati eclatanti hanno trasformato questa domenica nella giornata della gioventù. Perché, all’ombra del punteggio mostruoso di Amsterdam, lo Sparta Rotterdam ha effettivamente tracciato la strada ormai finalizzata a dare una possibilità ai talenti emergenti. Naturalmente quella politica aziendale era nata per pura necessità finanziaria. Ma l’Ajax non si comporta diversamente? La partenza di veterani come Piet Schrijvers, Søren Lerby e Johan Cruijff è stata già descritta nel dettaglio, ma alla fine la dirigenza dei Lancieri ha agito solo dal punto di vista economico, concentrandosi sul proprio futuro.

Il presidente Tom Harmsen è diventato l’emblema di questa nuova linea. Condannato e maledetto. Temeva che i tifosi sarebbero stati impegnati a sbeffeggiare l’Ajax, allontanandolo definitivamente dai vertici del calcio olandese. All’inizio di questa stagione, Ton Harmsen, stanco dalle pesanti critiche nei suoi confronti, ha fatto un ultimo tentativo per spiegare la sua politica. Ha chiesto pazienza e comprensione ai tifosi e alla stampa. Perché, secondo Harmsen, gli anni d’oro del calcio olandese sono finiti. Quella gloriosa era non tornerà mai più. Si deve quindi costruire una nuova generazione. In pratica l’Ajax vuole essere un esempio per il calcio olandese.

Tom Harmsen non ha potuto partecipare domenica scorsa all’incontro contro il Feyenoord. Era impegnato in un viaggio d’affari a Washington, negli Stati Uniti. La stessa sera, informato al telefono dei fatti all’Olimpico di Amsterdam, è parso evidente come il presidente dell’Ajax dall’altra parte dell’oceano si sia gustato la sua vittoria. Perché è così che dovrebbe essere visto il clamoroso 8-2 sullo storico arcinemico è stata la conferma della sua politica. E il momento non poteva essere migliore. Perché l’Ajax è stato ferocemente criticato nelle prime settimane di questa stagione. Dopo lo 0-0 in casa contro i campioni di Grecia dell’Olympiakos rischia nuovamente un’eliminazione anzitempo dalla Coppa dei Campioni.

Quel contraccolpo, unito a prestazioni mediocri nella competizione nelle scorse stagioni, avrebbe senza dubbio portato a una rivoluzione al De Meer. L’allenatore vincente Aad De Mos durante Ajax-Feyenoord ha parlato molto della tensione a causa  della quale è anche aumentato di peso. Con quel punteggio mostruoso contro il Feyenoord, l’Ajax è così sopravvissuto a una prima fase critica. Ton Harmsen ha avuto ragione, almeno per quanto riguarda le questioni olandesi. Scommettere su talenti nostrani, vedi anche lo Sparta, in questo Paese non è necessariamente come scavarsi la fossa, ma può portare anche soddisfazioni. Il passo successivo, ovvero un tourneè una storia diversa. Questo Ajax non è ancora così “cresciuto”, e si è visto contro l’Olympiakos, quindi l’allenatore della Nazionale Keen Rijvers dovrebbe trarre le conclusioni dalle regole di cui sopra, regole che dovrebbe seguire con la sua scelta di non valorizzare troppo i settori giovanili.

L’Ajax ha optato su questa strada per pura necessità, nella speranza che nel corso degli anni si possa imparare qualcosa anche a livello internazionale, ma la Nazionale non è ancora un terreno fertile per questo tipo di mentalità. L’Olanda dovrebbe utilizzare il materiale oggi disponibile, mentre continua a convocare giocatori più anziani che spesso giocano all’estero. Questa è la differenza sostanziale oggi tra la Nazionale e l’Ajax.

Ajax-Feyenoord di domenica scorsa può essere vista in modo completamente diverso rispetto alle varie vicende internazionali. Questa è stata di nuovo una battaglia di prestigio nazionale, con la presenza di Johan Cruijff [nelle fila del Feyenoord, N.d.T] come dettaglio intrigante. Dato tutto il clamore che ha circondato la sua partenza da Amsterdam, l’Ajax naturalmente non aveva bisogno di far brillare Cruijff in partita. Edo Ophof è stato incaricato di tale compito e l’ha svolto con notevole disciplina. Non è mai intervenuto duramente sul suo ex compagno di club, anche se l’ammonizione ricevuta subito deve avere influito. Ophof potrebbe anche sfogarsi nella ripresa quando un già maldestro Feyenoord ha “aperto i cancelli” per marcare con successo Johan Cruijff. Inoltre, non è comprensibile come Pierre Vermeulen sia stato sacrificato. Il Feyenoord sapeva che ci sarebbero state occasioni se ci fosse stato a supportare in avanti il trio Houtman-Željazkov-Gullit, con grandi incursioni provenienti dalle fasce. Con la sostituzione di Pierre Vermeulen a causa del cambio di modulo, già un tallone d’Achille per una big, il Feyenoord si è privato dell’opportunità di sviluppare il gioco a partire dalla sua ala sinistra.

Proprio come una settimana prima contro il Groningen, il gioco del Feyenoord era scadente. L’intelligenza calcistica di Johan Cruijff sembra ancora non essere parte integrante della squadra, mentre – abbastanza fatalmente per il Feyenoord – l’Ajax vincente è stato in realtà guidato dal concetto di gioco che Cruijff ha lasciato al De Meer.

Giocare la palla di prima, il calcio totale, la transizione delle linee: questa è l’eredità di Johan Cruijff. Ovviamente, a differenza del Feyenoord, l’Ajax ha il talento tecnico che può tradurre in pratica le lezioni di Cruijff. Jesper Olsen, Marco Van Basten, nonché Gerald Vanenburg e il fortissimo Peter Boeve sono stati protagonisti con un calcio di qualità e decisivi in questa partita di vertice. All’Olimpico è stata una festa ma è anche vero che l’8-2 maschera molto bene le debolezze difensive dell’Ajax.

La facilità con cui il Feyenoord ha accorciato dal 3-0 al 3-2 è stata sorprendente e, poiché successivamente Željazkov ha continuato a fallire occasioni, è stato un colpo di testa fortunato di Keje Molenaar a portare la partita sul 4-2 invece che del ben più meritevole 3-3. Solo successivamente l’Ajax ha potuto sbizzarrirsi completamente con delizie individuali. A livello nazionale l’Ajax ha messo a tacere i critici, ma la prossima settimana ad Atene sarà chiaro se ci sono speranze per zittire chi critica le prestazioni europee. [L’Ajax verrà eliminato al primo turno di Coppa dei Campioni all’Olimpico di Atene dall’Olympiakos per 2-0 ai supplementari con una doppietta di Nikos Anastopoulos, N.d.T].

Le cose belle si fanno sempre un po’ attendere … Come un gol al novantesimo

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